Questa recensione è cortesemente offerta dalla rivista
True Model (
www.truemodel.com), ho visto che si è nominato abbastanza spesso questo modello ultimamente e visto che avevo tra le mani un numero della rivista in cui se ne parlava ho scritto alla redazione chiedendo di poterla pubblicare sul nostro forum e il direttore Roberto Fuzzi molto gentilmente mi ha inviato l'articolo in formato pdf, che io ho "scomposto" separando foto e testo per poter pubblicare la recensione sul nostro forum.
Team Magic E4JSA cura di GP Barbera
Nei precedenti numeri avrete sicuramente letto il montaggio e la prova della E4, ora a distanza di alcuni mesi è pervenuta in redazione la versione più economica e pre montata denominata E4 JS.
Per chi non avesse visto e letto i precedenti numeri relativi alla E4, li riassumo in poche parole: trasmissione tipo con tre cinghie, telaio strettissimo - solo 9 cm -, batteria posizionata centralmente con inserimento dal fondo, differenziali posteriore a sfere, anteriore one-way trasformabile in palo rigido. La confezione di questo nuovo modello dalle ragguardevoli dimensioni, si presenta accattivante con la E4 JS fotografata elegantemente, al suo interno il telaio in materiale plastico pre assemblato in ogni sua parte con alcune buste in plastica contenenti ammortizzatori da assemblare con l’apposito olio, bumper e colonnine reggi carrozzeria, adesivi e chiavetta per le regolazioni della tiranteria,
oltre alle solite istruzioni per il montaggio.
MontaggioIl modello, come precedentemente scritto, viene fornito premontato.
A prima vista si nota che la E4 JS è completamente variata, abbandonato il costoso carbonio si è scelto un materiale plastico a prima vista particolarmente robusto. Anche la conformazione è ben diversa, qui l’inserimento delle batterie avviene dall’alto ribaltando il classico upper deck fissato con due perni da avvitare.
L’alloggiamento della parte elettronica trova spazio sul lato destro del largo telaio. Anche con questa conformazione i pesi rimangono più interni e centralizzati con la batteria posizionata leggermente sul lato sinistro. Il differenziali sono entrambi a sfere, ottimi e funzionali con due piattelli in materiale plastico che sigillano quasi ermeticamente la parte con le sfere il tutto per una migliore durata, la loro regolazione avviene esternamente mediante l’inserimento e la rotazione di una chiave a brugola nel perno centrale, operazione non semplicissima quando l’auto è montata visto che si deve sganciare il portamozzi ruota. Non sempre capita di trovare su un modello di classe media gli omocinetici sulla E4 JS ci sono sia anteriori sui portamozzi, in parte aperti per migliorare la pulizia, il peso e poter lubrificare i cuscinetti, fin da subito scorrevoli.
Unico componente da assemblare completamente sono gli ammortizzatori, sempre in alluminio ma meno tenero e migliore rispetto alla precedente versione, in questo caso nell’assemblarli non sorgono problemi e la loro taratura risulta subito precisa. Anche in questa confezione troviamo un olio di gradazione 30 idoneo a ogni situazione. Le molle anteriori e posteriori sono uguali, purtroppo non è evidenziato il carico in libbre, ma non si può pretendere oltre da questa versione, che per contro appare già competitiva in ogni suo componente.
Una volta posizionati sull’auto ho regolato l’altezza da terra a 5 mm all’anteriore e 5,5 mm al posteriore, avvitando per 5.20 mm la ghiera
degli ammortizzatori anteriori e per 4.80mm quelli posteriori.
Lo sterzo come nell’altra versione è posizionato centralmente sopra il telaio superiore. A questo punto la nuova E4 è pra-
ticamente finita e pronta per le regolazioni, ma decido di non toccare niente, proprio per vedere in pista il comportamento della macchina così
come viene fornita, sapere i segreti delle regolazioni o avere gli attrezzi necessari visto il modello con apparenza e prezzo entry level.
La prova in pista mi dirà se le regolazioni standard si riveleranno più o meno valide. Anche qui manca la tabella dei rapporti finali da utilizzare, il rapporto fisso è 2.0588, pertanto con la classica formula: corona di serie da 110 :
denti pignone = ……. x 2.0588 =……. rapporto finale.
Vista la tipologia dell’auto decido di posizionare un normalissimo motore da 27 spire con un sicuro e potente LRP Quantum 2, piccolo e leggero,
risultato finale peso di 1305 gr. senza pneumatici, visto che un treno di gomme in spugna pesa mediamente 60 gr., mentre quelle in lattice possono superare i 100 gr., il peso finale è belle fatto.
In conclusione ritengo che Team Magic con questa E4 JS sia riuscita a
concepire un modello diverso economico, e al tempo stesso robusto con buoni materiali di ottima qualità, visto poi che il suo prezzo nei negozi
specializzati dovrebbe essere inferiore ai 200 euro.
A questo punto tutto è pronto per la prova sul classico tracciato asfaltato
di Verrone.
La Prova in pista E’ sempre molto interessante provare un nuovo automodello per poter capire confrontare e valutare se la tecnica costruttiva ha effettivamente migliorato il nuovo mezzo rispetto le precedenti versioni.Oggi ci troviamo a dover provare non il classico automodello modificato al top della gamma, ma un mezzo economicamente abbordabile e
concettualmente diverso.
La conosciutissima azienda di Taiwan ha voluto approntare questo modello elettrico accessibile a tutti. Come potete vedere dalle fotografie,
potrete notare che la ricevente Futaba utilizzata non è quella di piccole dimensioni, come pure il servocomando dello
sterzo non è il piccolo Futaba 9550 bensì un Futaba 9102 con dimensioni standard, unico neo l’attacco per posizionare l’antenna, limitato a un piccolo foro insicuro e instabile durante la marcia, in questo caso, come da foto, noterete il supporto antenna modificato ma sicuramente in grado di mantenere in posizione l’antenna.
A questo punto dopo le foto di rito e caricata la batteria mi accingo personalmente a mettere in pista il modello per la prova, sì, mi accingo, visto che decido di far scendere in pista personalmente la E4 JS! (ndr: GP Pilota!).
Noto subito che le regolazioni dello sterzo fatte dal costruttore sono preci- se e la E4JS và dritta e non necessita di particolari regolazioni.
Inizio così a girare normalmente per prendere quella iniziale confidenza, sono incredulo, funziona tutto a meraviglia, la macchina scorre perfettamente, non ha problemi di sterzo e inserisce moltissimo, tanto che riduco leggermente l’angolo di sterzata. Prima impressione da favola, non mi era mai capitato di mettere in pista un automodello che fin dai primi metri andasse così bene; e questa non è una sviolinata ma la semplice realtà, vista da un pilota normale. Dopo aver scaricato due batterie, chi arriva guarda caso in pista Guido e Christian Costanzo, inevitabile da parte mia l’abbandono del telecomando la- sciandolo così ai più esperti.
Guido dopo alcuni metri nota che la precisione nell’inserimento in curva è perfetta, e una ottima stabilità sul retrotreno segno che la mia precedente regolazione si è rivelata azzeccata, unica lamentela la scarsa potenza… Chicco, non “va avanti..., dammi un altro
motore…” . Piloti!
In ogni caso dopo aver girato ininterrottamente per dieci minuti lo costringo a fermarsi, per contro ormai abituatosi al 27 spire, esprime pareri molto positivi sulla E4 JS e si stupisce che tutte le regolazioni fatte dal costruttore siano inizialmente giuste.
Anche Christian dopo aver visto Guido all’opera decide di provare la E4 JS e, visto che ho altre batterie pronte, sale sul palco. Anche per lui le stesse sensazioni provate da Guido, macchina precisa affidabile e facile da guidare. Da buoni piloti, entrambi, decidono di
provare a eseguire alcune regolazioni tipo, down stop 4 mm all’anteriore e da - 2 al posteriore, camber - 1° sia ant. che post., convergenza aperta di + 1° anteriore e - 2.5°al posteriore. Ricordate che il rapporto fisso è 2,0588. Con il nuovo set – up la E4 JS era ancor aggressiva come tenuta, ma volendo migliorare l’uscita in curva si verificavano i differenziali, indurendo leggermente il posteriore in modo da avere un po’ più di motore in uscita di curva. Per la prova visto sono state utilizzate sia le gomme in lattice Much More usate nel Campionato Italiano Amsci
del precedente anno, e delle HPI Racing.
In seguito si è provato a modificare l’assetto, provando a variare il droop e i recuperi del camber, la posizione degli ammortizzatori, ciò nonostante sia Guido che Christian hanno confermato che il setup originale non è niente male e decisamente valido come base di partenza, salvo poi effettuare piccole correzioni in funzione del tracciato. Il giusto feeling è stato così trovato fin da subito con questa nuova E4.
In conclusione si può affermare che con questa E4 JS la Team Magic sia riuscita a progettare e costruire una touring di buon livello
accessibile a tutti e in grado di proporsi come valida concorrente anche agli altri automodelli più costosi.
Grazie a Team Magic per aver prodotto questa touring entry level, un grazie all’importatore Electronic Dreams per averci concesso e fornito la E4 JS.
Un saluto finale a tutti gli appassionati
e a risentirci per le prossime prove.